Piacere, Compignano

È un mercoledì sul finire di gennaio, con l’inverno che pare ignorare i giorni della merla che bussano alla porta.  E così a Compignano c’è il tepore del sole, insieme ad Augusto, Mariolina e Fabio, ad accogliere un gruppo di giovani – hanno tra i 16 e i 18 anni – che frequentano un corso professionalizzante di cucina e ristorazione presso l’Università dei sapori a Perugia. Sono accompagnati dal professore Giannermete Romani in una di quelle giornate didattiche che hanno molto da insegnare e che l’Università ha organizzato in collaborazione con la Fondazione Compignano e l’associazione l’Olivo e la Ginestra, che promuove escursioni paesaggistiche.

Un’occasione per conoscere la bellezza del borgo e la sua ospitalità. Per toccare la sua dimensione sociale, con il lavoro della Casa di Pollicino, e storico culturale, con una breve visita agli spazi del Museo del Laterizio, ad alcuni locali dove sono custoditi antichi mestieri e alle cisterne. E poi una passeggiata fino all’azienda agricola di Giovanna Bertolini che mostra ai ragazzi il suo allevamento di bovini di razza chianina in uno spazio che di lì a poco si apre sulle sponde del fiume Nestore.

E il pomeriggio prosegue con altre escursioni e un po’ di tempo dedicato a conoscere l’arte dell’intrecciare i vimini per fare piccoli cesti e un’infinità di altre cose. Sono una scoperta le ore passate a Compignano. E c’è anche il tempo di capire – Augusto sa raccontarle bene le storie – il lavoro che sta facendo la Fondazione Compignano e tutta la comunità per preservare e valorizzare la bellezza di un borgo e del suo modo di vivere.